l’altro/l’altra  N. 8, giugno 1998

 

Nonviolenza organizzata                                        

A Bellinzona, il 9 maggio, qualcuno ha detto che il ciclo “Gandhi oggi” non è finito: è cominciato allora, al seminario conclusivo. Il cammino è iniziato: non sulle tracce del

Mahatma, ma seguendo insieme la propria voce interiore.

 

Gandhi non ha inventato la nonviolenza, antica come le montagne.
Ha inventato,
   piuttosto, l’organizzazione della nonviolenza. L’attualità di Gandhi? Siamo noi, ogni volta che organizziamo nuove forma di nonviolenza.

 

L’attualità di Gesù Cristo? Siamo noi, ogni volta che ci ritroviamo a praticare il Discorso della Montagna, a fare delle Beatitudini il manifesto della nonviolenza organizzata.

 

Beati i poveri, quelli che contano solo su Dio... beati quelli che sono nella tristezza.. beati quelli che non sono violenti... beati quelli che desiderano ardentemente quello che Dio vuole...

 

Beati quelli che hanno compassione degli altri... beati quelli che sono puri di cuore... beati quelli che diffondono la pace... beati quelli che sono perseguitati per aver fatto la volontà di Dio...

 

Anche in tempi di globalizzazione e di idolatria del mercato, ce ne sono tante di queste persone. Basta mettersi in questo spirito per incontrarle sulle strade del mondo. Per costruire insieme un nuovo mondo.

 

Uomini e donne, del nord e del sud, dell’est e dell’ovest, bianchi e

 

neri, gialli e rossi, raccontano che la Babilonia della violenza è finita. La comune lingua della nonviolenza annuncia una nuova Pentecoste.

 

Proclamano che Dio non è il Dio degli eserciti e che Lui è arrivato prima delle multinazionali a brevettare la vita. Praticano l’unica vera religione, che è quella della vita.

 

Vivono una spiritualità della resistenza contro tutti i totalitarismi di oggi, una spiritualità dell’interdipendenza fra tutti gli esseri viventi, una spiritualità del rispetto della diversità.

 

Schiere di pellegrini capaci ancora di andare a piedi, di reggersi sulle proprie gambe, percorrono e precorrono l’Europa dei popoli (non l’Europa delle banche), l’Europa dei villaggi, solidale con tutta l’umanità.

 

I piccoli, quelli che non contano, che non interessano ai giornali, che non fanno storia, sono i veri protagonisti. Disseminati su tutta la faccia della Terra, sono la rete alternativa, l’internazionale delle organizzazioni non governative, la multinazionale della solidarietà.

 

Vitt