l’altro/l’altra
N. 9, luglio/agosto 1998
“È tempo
di altre narrazioni!”
L’ha detto a
Bellinzona, il 20 maggio, Riccardo Petrella,
professore di mondializzazione (il primo in Europa) all’Università
cattolica di Lovanio.
È tempo -
parafrasando Petrella - di sostituire alla “parola cattiva”, al disco
senza fine che il sistema finanziario dominante cerca di inculcare nelle
nostre teste (“Sono l’unico sistema possibile e non avrai altro sistema al
di fuori di me”),
una narrazione alternativa, annuncio e preludio non di uno,
ma di molti sistemi alternativi.
Ed
è tempo di una nuova classe politica, che non cali più le brache di fronte
all’arroganza e allo strapotere delle multinazionali e della finanza
internazionale.
E questo a
livello comunale, cantonale (elezioni della prossima primavera),
nazionale, europeo (elezioni del nuovo Parlamento europeo il 13.6.1999) e
internazionale, con la creazione di una
Organizzazione dei Popoli Uniti che sostituisca l’Organizzazione delle
Nazioni Unite o, per chiamarla con il suo nome, Organizzazione degli Stati
Uniti (d’America).
È tempo di
riscoprire l’attualità del Manifesto del partito comunista di Karl
Marx e Friedrich Engels (Manifesto che
ha compiuto 150 anni nel gennaio scorso) e di creare una nuova
internazionale della solidarietà. “C’è tanta gente nel mondo che ha voglia
di un altro mondo”, ha detto Petrella a Bellinzona.
È tempo di
resistenza. È tempo di nonviolenza, nonviolenza
che qualcuno continua a confondere con la viltà o nella migliore delle
ipotesi con il pacifismo.
Nonviolenza su
tutti i fronti (non solo su quello militare),
nonviolenza globale, nonviolenza come stile di vita alternativo alla
“violenza della globalizzazione e alla globalizzazione della violenza”
(Giuliano Pontara); alternativo alla violenza di uno sfruttamento
sbandierato sotto le mentite spoglie di efficienza, competitività,
elasticità, flessibilità e bla bla bla.
È tempo
di utopia. Di quella
“Realutopie” di cui amava parlare Aurelio Peccei, fondatore del Club di
Roma. Di quell’utopia incarnata da personaggi
carismatici come Gandhi e Martin Luther King, o da segretari generali
dell’ONU come Dag Hammarskjöld e Kofi Annan.
È tempo di
raccontare che “Un altro mondo è possibile”.
l’altro/l’altra, si pone con
gioia al servizio di queste nuove narrazioni.
Vittorio
Dell’Era